COMUNICATO DEL CENTRO STUDI LAZZATI CON RACCOLTA DI FIRME:
Ho letto sul fatto quotidiano che Rosy Bindi amareggiata per la vicenda della MAFIA NELLA CAPITALE ha ritenuto di auspicare l'intervento più decisivo da parte dello Stato e della commissione da lei stessa presieduta. La vicenda, se permette, ci turba più della Bindi, come cittadini e come Centro studi Lazzati, autore dell'omonima legge che introduce il divieto di propaganda elettorale ai sorvegliati speciali, indiziati di appartenenza alla criminalità organizzata. Lo abbiamo sin da subito detto che il Codice Etico sul quale Ella ha fatto esclusivo riferimento è del tutto inutile perché norma priva di sanzione. Era ed è strumento di liturgia solo per coloro che si illudono di lottare concretamente la mafia o si limitano a giocare all'antimafia. Rendendosi forse conto di questo, la stessa Bindi ha parlato di segnali di cantieri aperti quali le nomine di Cantone e di Gratteri. Vada per Cantone; per Gratteri fa riferimento forse ai romanzi, all' aggravamento del 41bis, alla riapertura del carcere dell'Asinara, all'abolizione del divieto della reformatio in peius se ad impugnare in appello è solo l'imputato? Se solo questi sono i segnali del nuovo, in questa discarica a cielo aperto, Le consigliamo Presidente di chiudere baracche e baracchini. Non è questo il modo migliore per onorare i morti e noi del Centro studi proponiamo la soppressione della commissione parlamentare antimafia con una petizione dei cittadini che la pensano allo stesso modo in tutto il territorio dello Stato. Comincio io per primo a sottoscrivere la petizione. Chi vuole fare altrettanto mandi analoga comunicazione SUL MIO PROFILO O NEGLI EVENTUALI COMMENTI. La proposta è la seguente: " È soppressa con effetto immediato la commissione parlamentare antimafia, perché del tutto inefficiente. Non è prevista alcuna indennità ai componenti della commissione per il lavoro finora svolto perché assolutamente improduttivo." Romano De Grazia, PRESIDENTE AGGIUNTO ONORARIO DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE E PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI LAZZATI.
Romano De Grazia ha condiviso il suo post.
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